Valorizzare le relazioni è sempre geniale

Marzio Cresci – Coordinatore di organizzazioni educative, museali e culturali. Progettista di relazioni tra gli spazi educativi e gli istituti della memoria.

Al centro del mio lavoro c’è sempre stata la comunità, e la promozione della sua partecipazione in tutte le mie realizzazioni, nelle differenti apparizioni: di utenti, lavoratori, studenti, ricercatori, genitori, differentemente giovani e anche di turisti che ho sempre considerato cittadini temporanei. Ho studiato l’interagire di uomo e ambiente, nella formazione storica del paesaggio, completando la mia formazione con ulteriori esperienze, assumendo sia il ruolo di progettista nella costruzione di luoghi integrati tra educazione, memoria e cittadinanza attiva, sia di coordinatore per queste organizzazioni, ad un livello territorialmente vasto. Un tempo una professionalità come quella che sono riuscito ad acquisire veniva definita, mi ricordo le parole del Prof. Everardo Minardi in un suo intervento alla Biblioteca Comunale di Empoli, di mediazione. Oggi che questo termine ha preso un’altra accezione, una formazione come la mia non risulta facilmente definibile in maniera globale, mi devo accontentare di quelle settoriali che via via svolgo. La sintetica lista che vi presento, di alcuni dei miei lavori e di miei interessi, svolti da responsabile, sempre coinvolto in un lavoro di gruppo – anche questa è un’altra delle mie caratteristiche professionali – spero possa servire a dare un’idea più precisa delle mie competenze.

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Le Comunità Educative della Zona Senese

La zona senese individua esplicitamente nei cittadini stessi la risorsa per eccellenza per lo sviluppo del territorio: solo valorizzando il potenziale umano di ogni persona e favorendo la nascita di ampie relazioni che aiutano a creare una identità collettiva, si sviluppa il senso di appartenenza alla comunità locale, si supera la frammentazione che tende a separare i soggetti sempre più integrati da quelli sempre più esclusi. Le comunità nel loro insieme saranno comunità educative quando accanto alle loro funzioni tradizionali (economiche, sociali, urbanistiche, politiche e di prestazione di servizi) eserciteranno una funzione educativa, ovvero quando assumeranno una intenzionalità ed una responsabilità circa la formazione, la promozione e lo sviluppo di tutti i suoi abitanti, a cominciare dai bambini e dai giovani.

Queste sono le premesse del progetto “Le Comunità Educative della Zona Senese”, un progetto 0-18 che coinvolge quindici comuni della Provincia di Siena, che ho coordinato e coordino aggiornandone le attività e le azioni in relazione al modificarsi degli scenari educativi, sociali e culturali del territorio, nell’ambito del progetto P.E.Z. della Regione Toscana.

Qui trovate un mio intervento svolto nel 2019 a Didacta. Una sintetica presentazione in occasione di un incontro promosso dalla Regione Toscana.

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Piccoli Musei di comunità – Il Museo Remiero

Stiamo parlando di un piccolo museo nella provincia di Firenze, nel Comune di Capraia e Limite, in località Limite. Un museo nato venti anni fa dalla volontà popolare dei maestri d’ascia, ma solo da cinque formalmente costituito nel Museo Remiero. L’istituto occupa la sede storica della Società Canottieri Limite – la più antica d’Italia – fondata nel 1861. E’ un museo dello sport e del lavoro, narra la storia di una tradizione di cantieristica navale nata in questo territorio fin dal 1600. Il cantiere più importante e più antico è stato il Cantiere Picchiotti che dalla fine dell’ottocento fino al 1946 da lavoro a 800 operai, in pratica l’intero paese è variamente occupato nelle costruzioni nautiche. Il museo sta avendo numerosi riconoscimenti e dal 2022 è sede nazionale dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei.

Sto svolgendo la funzione di coordinatore e di direzione di un istituto di pregio ma con al momento un bilancio annuo sicuramente insufficiente, ma con la collaborazione concreta di colleghi, volontari, istituzioni, associazioni e moltissimi cittadini, tutti convinti, come lo sono io, di poter portare questo piccolo museo di comunità al regime economico che si merita. La gestione in atto, dunque, è destinata a documentare una pratica.

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Naturalmente all’aperto

Cinque anni (2019-2023) di coordinamento della formazione per i nidi, pubblici e privati, e le scuole dell’infanzia, comunali, paritarie e statali, della Zona Senese. Per quantificare, sono oltre 50 servizi con un’utenza di circa quattrocento tra educatrici, insegnanti e educatori. Il tema proposto e sviluppato nel quinquennio è stato quello dell’educazione all’aperto. Un modello pedagogico la cui assunzione sta crescendo, nelle sue molteplici implicazioni, nei servizi della zona.

Qui un primo resoconto scritto per la Regione Toscana e L’Istituto degli Innocenti.

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Rete delle Biblioteche Scolastiche

Due anni di lavoro, anche in questo caso costruendo sinergie e relazioni: tra l’ente di coordinamento scuola della zona senese, le amministrazioni comunali interessate a partecipare ad un progetto specifico di servizio civile universale con il coinvolgimento di ANCI ed infine la biblioteca comunale degli Intronati. 12 volontari hanno lavorato a fianco delle scuole, anche individuando ex-novo – dove necessario – i locali per realizzare materialmente gli spazi per le biblioteche. Grazie alla collaborazione con il progetto Qlaud.Scuola, che ha fornito gratuitamente il software per la costruzione dell’Opac, è stato possibile avviare il prestito librario e le attività. Oggi ogni scuola ha uno spazio biblioteca quasi in ogni plesso ed è emerso un patrimonio di 21.600 libri.

Qui per consultare l’opac

Il progetto Libri Viaggianti è stato premiato dalla Regione Toscana qui un filmato che lo presenta in sistesi

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Rete di scopo tra le scuole senesi

Riuscire a promuovere reti è una capacità importante e non scontata nell’ambito delle azioni di coordinamento territoriale di enti e organizzazioni. Sicuramente un ingrediente indispensabile per promuovere le attività e le azioni progettuali usufruendo di un contesto in grado di determinare in modo adeguato, efficienza, efficacia e crescita.

La Rete di scopo della scuola senese, al secondo rinnovo, realizzata nell’ambito della funzione svolta come coordinatore scuola della Zona Senese, costituisce il primo esempio tra quelli attuati nella Regione Toscana.

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Il progetto Ominidi

Una incredibile esperienza di outdoor education, quando “nessuno” parlava di questo modello pedagogico, realizzata in ambito extrascolastico principalmente nei mesi estivi. Il progetto, iniziato nel 1995 si è purtroppo interrotto, al momento, nel 2019 per il covid-19, dopo 25 anni di attività.

L’area di svolgimento è anche il luogo dove è stato scoperto e parzialmente scavato un insediamento dell’età del bronzo finale. I temi emersi dallo scavo sono stati utilizzati per la simulazione antropologica del progetto.

Il sito di Poggio La Croce

Un filmato che rende bene l’idea dello svolgimento del progetto.

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Associazione Nazionale Piccoli Musei

Un piccolo museo svolge principalmente, per vocazione, per missione e per i caratteri delle proprie collezioni, una funzione specifica nei confronti della propria comunità. Senza dimenticarsi degli ospiti, realizza azioni di accoglienza, di gestione e di sviluppo delle attività usando e attuando logiche inclusive e di partecipazione dei cittadini alla vita del museo. (Dal mio intervento: Prontuario del piccolo museo – Rovereto 2018).

L’associazione nata nel 2007 per volontà del Prof. Giancarlo Dall’Ara è la più grande associazione italiana di musei. Sono coordinatore nazionale e vicepresidente dal 2020.

11° Convegno Nazionale dei Piccoli Musei

Intervista Radio Tre Suite (2020)

Piccoli Musei Narranti su Caterpillar

Auguri all’Italia

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La Public History

Coordinamento del progetto triennale “ti ricordo a memoria” che prevede il coinvolgimento dell’intera comunità di Limite sull’Arno, e non solo, per recuperare narrazioni e qualsiasi altra documentazione materiale sui lavoratori dei cantieri navali dal 1898 al 1944. Dagli archivi del museo abbiamo recuperato circa 800 nominativi variamente documentati.

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Istituti della memoria integrati

L’obiettivo specifico è quello di contribuire alla individuazione degli elementi fondamentali per rendere il nuovo istituto culturale, che non deriva dalla semplice addizione organizzativa degli istituti preesistenti, in grado di svolgere alcune funzioni fondamentali:

  • organizzare, gestire e comunicare, secondo modalità integrate e partecipate, gli oggetti documentari in cui si manifesta la memoria della comunità;
  • arricchire questa fondamentale funzione, di natura prevalentemente museale ed archiviale, con le esigenze di un biblioteca pubblica decisamente orientata verso la contemporaneità;
  • radicare l’uno e l’altro di questi tratti identitari, in modo coerente e
    consapevole, nella percezione e nell’esperienza della comunità dei cittadini di Montelupo, definendo in tal modo le condizioni per una elaborazione condivisa e partecipata dell’intera vita culturale.

Sono le parole del Prof. Maurizio Vivarelli con cui, in un ruolo istituzionale, ho collaborato alla realizzazione dell’istituto montelupino. Il progetto MAB per un comune di piccole e medie dimensioni, ne sono convinto, non solo è un progetto da sperimentare assolutamente ma, secondo le possibilità, da “complicare” ulteriormente nelle funzioni. Ne sono talmente convinto che nell’ultimo convegno dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, un convegno generativo di cui ho curato la direzione scientifica, ho chiesto al Prof. Vivarelli – a distanza di nove anni – di riprendere l’argomento. Ecco qui il suo intervento. Fare un MAB è una gran bella opera pubblica.

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Musei fatti su misura

Progettazione dell’allestimento museale con incarico articolo ex 101 di alta professionalità (2006)

La realizzazione ruotava su due concetti chiave. I reperti erano presentati come appartenenti alle fasi di paesaggio realizzate dai gruppi umani che li avevano prodotti; l’accoglienza era completamente personalizzata attraverso il rilevamento dei bisogni dell’utenza, la composizione e consegna di una guida personalizzata e la presenza di pannelli in videoproiezione completamente programmabili ad hoc.

Ho svolto anche la direzione dell’istituto fino al 2010.

Successivamente il progetto è stato sviluppato non aggiornando queste scelte metodologiche attuando le metodologie statiche e consuete di accoglienza.

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Centri Infanzia Adolescenza e Famiglie

I Centri Infanzia Adolescenza e Famiglia (CIAF) sono stati “aggregatori di progetti” pensati e promossi dalla Regione Toscana dalla fine degli anni ’90, nell’ambito delle proprie politiche educative. Sostenuti finanziariamente fino al 2019, oggi sono ancora solo sporadicamente presenti in alcuni comuni toscani. Ho svolto per venti anni il coordinamento del CIAF – CHIANTI con capofila il Comune di Castellina in Chianti e che ha interessato i comuni di Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti. In un recente contributo scritto per la rivista IUL RESEARCH ripercorro la storia di questi istituti, sinceramente evidenziando che alcune delle loro funzioni sarebbero ancora di una certa attualità

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Incontri e racconti

A Castellina in Chianti.

Progettazione e realizzazione di attività formativa partecipata rivolta agli esercenti di attività commerciali locali. Svolta nell’ambito delle attività del Centro Commerciale Naturale di Castellina in Chianti.

Tre anni di attività. Nella foto la manifestazione della consegna degli attestati di partecipazione.

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Progetto di gestione – Il Musarc

Ho curato per tre anni il coordinamento del gruppo di gestione per il consorzio che aveva avuto in gestione l’istituto. I caratteri del progetto di gestione sono stati impostati su linee particolarmente innovative e sperimentali, con l’obiettivo di acquisire esperienza per tutto quanto concerne gli affidamenti gestionali in concessione dei piccoli musei. Di seguito il link ad un evento pubblico in cui ho avuto modo di presentarne alcune caratteristiche.

Una presentazione nell’ambito delle iniziative del Museo Archeologico Nazionale di Villa Giulia

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